Caro babbo Natale, ti scrivo un'altra lettera e ti prego di stracciare quella di prima che non vale più. Non la voglio la playstation perchè ce l'hanno tutti i miei amici e quando voglio giocarci vado a casa loro. Del resto mio padre me l'ha mandata due giorni fa sapendo quanto la desideravo e io gliel'ho rimandata indietro e gli ho scritto di farci giocare i figli di quella donna forestiera con la quale se l'è squagliata l'anno scorso proprio sotto le feste. Il dono che ti chiedo è di non farmi passare la cena di vigilia in mezzo tutte queste donne che piangono.
Zia Titina parla sempre di zio Roberto che è morto dieci anni fa, piange a singhiozzi
e una sera si stava soffocando con un pezzo di capitone in bocca e l'abbiamo dovuta portare al pronto soccorso. Nonna Imma ripete che il nonno era un gran porcone perchè aveva il vizio delle donne, piange piena di rabbia e poi si fa il segno della croce e dice pace all'anima sua. Sono sicuro che che mammà piangerà molto anche quest'anno e io che sono un maschio in mezzo a tutte queste femmine che piangono non so che fare. A mezzanotte, come ad ogni vigilia scenderà la signora Maddalena con una fetta della cassata siciliana che le manda il figlio da Pordenone.
"Quant'è caro, quanto mi vuole bene, quanti pensieri ha per me."
E due anni fa, per averle detto che però sto' figlio non viene mai, mi son beccato un calcio da mammà sotto al tavolo. E poi quest'anno mi aveva anche proibito di chiederti la playstation perchè le donne separate non prendono la tredicesima. E quando le ho chiesto che c'entrava lei ha detto che non potevo capire.
L'anno scorso il presepe non l'abbiamo fatto perchè nonna Imma ha detto che eravamo a lutto per colpa di papà, ma questa volta ho preparato un minipresepe con solo la Madonna, San Giuseppe, il bue e l'asinello, e a mezzanotte, quando scenderà quella rompipalle, metterò anche Gesù bambino nella mangiatoia, così almeno saremo tre maschi a darci forza contro tutte queste femmenazze.
Io di più non posso fare, tu però devi aiutarmi. Non so come, vedi tu.
sabato, dicembre 23, 2006
napoli che muore (16): caro babbo natale
Pubblicato da Ueuè alle 9:34 AM
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10 commenti:
caro bambino, mi hai messo in un bel pasticcio, perchè vorrei proprio aiutarti ma non so che fare. Posso dirti soltanto che la tua letterina mi ha molto commosso, perchè veramente ti trovi in una situazione difficile.
Posso però darti un suggerimento. Quest'anno alla cena di vigilia prima di metterti a tavola chiarisci con voce ferma che sei stufo di tutti i piagnistei, che intendi essere rispettato come unico rappresentante del genere maschile (a parte Gesù e S.Giuseppe che però sono troppo neutrali), dai un bel pugno sulla tovaglia, fai tremare i bicchieri,e chiarisci che la musica deve cambiare.
Vedrai che qualcosa accadrà.
Poi però a mezzanotte dai un bel bacio a tutte queste tue donne abbandonate e chiagnazzare, compresa la signora Maddalena, e dì che glielo manda babbo Natale.
Caro piccolo uomo, se mi fai avere il tuo indirizzo vengo io a casa tua con profumi e fiori e vedrai che te la risolvo io la situazione.
un napoletano
secondo me zio Roberto, il nonno, tuo padre e il figlio della signora Maddalena non ce la facevano proprio più
povero creaturo, è Natale, lasciatelo in pace
Ueuè, ma tu per caso sei una donna abbandonata? Guarda che ci sono io.
Amedeo
Tranquillo, Amedeo, tranquillo.
E buon Natale anche a te.
Ueuè
però secondo me sei stato un po fesso io la playstation me la sarei tenuta
Lelluccio
Ma tu vivi in un harem o in un gallinaio?
Beato te, bambino, sei proprio fortunato con tutte queste donne.
Noi siamo tre uomini soli e passeremo un natale tristissimo e senza capitone perchè non lo sappiamo cucinare.
Le donne vanno sopportate (ahime') in tutte le loro lamentele....però se non ci fossero come si farebbe senza di loro? Vedi i tre singles che purtroppo il capitone non c'è nessuno che glielo cucina!
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