Sarà che mi trovo all'estero, in un Paese bellissimo, dove vivono due bambini mezzosangue che adoro, e ho già subito due attacchi di xenofobia. Il primo costituito dal taglio di un piccolo cipresso che avevo interrato in un giardino abbandonato. Me lo hanno fatto trovare decapitato, con la cima poggiata a terra, e poi dopo due giorni l'hanno divelto e gettato oltre il recinto. L'altro è un invito a tornarmene nel mio Paese con la mia cultura non gradita, invito generato da una carta nautica che avevo trovato qui da un robivecchi e, dopo averla fatta incorniciare, avevo sistemato in un andito comune per ingentilirne l'aspetto carcerario.
Sarà che ci stanno arrivando da tutte le parti annunci di un'estate torrida che decimerà i più deboli, aggravata da possibili crisi energetiche, da punti di inquinamento senza ritorno, e dal dover ricorrere senza indugio a fonti di energie alternative che però non potranno coprire tutto il fabbisogno. E su Internet viaggia la notizia che si tratta solo di manovre politiche internazionali legate a enormi business, perchè ormai, nei Paesi evoluti le guerre si fanno così. Sarà che sono risorti dal letargo i brigatisti che vogliono sovvertire un ordine che non c'è, visto che ormai viaggiamo tutti nel caos e nel provvisorio. Sarà che m'è caduto lo sguardo sulla pagina d'un rotocalco che riporta le foto di due incredibili individui, nudi e fieri della loro prestanza, con le mani a coppa semichiusa poggiate maliziosamente sul sesso, e non è tanto la loro ostentazione, una riffa che avrà fruttato un bel po' di quattrini, quanto quella parte di società che impazza per tali esibizioni che trovo demoralizzante. E mi è piombata addosso una tristezza, un malessere che non sapevo definire, non sapevo se fosse paura o scoramento dovuto al fatto che, in barba a tutte le organizzazioni umanitarie su cui scarichiamo i nostri sensi di colpa, nessuno si preoccupa più di preparare un futuro vivibile per i bambini, forse perchè nessuno è più veramente in grado di farlo. Quando l'umanità degrada ad un tale livello di stupidità senti avvicinarsi il bollore gelido della rovina che può manifestarsi persino nella bellezza d'un fiore sbocciato anzitempo, un fiore innaturale, fiore abusivo. O nella vita che si spegne inesorabile, lanciando bagliori esibizionisti, come una stella che muore. E poi ho scoperto le parole che chiudono un articolo di Adriano Sofri, parole che spiegano con efficacia questo senso di perdita progressiva di una realtà conosciuta ma ormai troppo vecchia, questo annuncio di un ignoto che provoca smarrimento:"...E' come se una guerra mondiale fosse in corso anche dove per ora tacciono le armi, capace di inaridire le erbe senza aspettare l'inverno, e di anticipare il lutto per la Terra intera." Bisogna averlo conosciuto l'nferno per poterlo riconoscere. E queste parole, peraltro bellissime, suonano profetiche.
giovedì, febbraio 15, 2007
NAPOLI CHE MUORE (32):Parole profetiche
Pubblicato da Ueuè alle 3:20 AM
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17 commenti:
oggi sono anch'io triste come te
mi fai fare il cuore piccolo piccolo, ma sei bravissimo
Non ti preoccupare.Qui siamo ancora tutti vivi.
Se lo tagliavano in Italia gli ambientalisti sai che multa gli mettevano!
Infatti. Quando l'umanità uccide il proprio futuro si sta suicidando.
Stai attenta a Tebby, perchè chi ammazza un albero che dà ossigeno a tutti non si fa scrupoli per un cane.
Sono fatti come questi che danno luogo al terrorismo vigliacco e cocainomane
Però se non menzioni il paese in cui ti trovi anche tu sei un vigliacco qualunquista!jkmmre
Mio caro anonimo, nel Paese in cui mi trovo ci sono anche tante persone perbene, educate e disponibili che rispetto e non voglio coinvolgere in queste piccole miserabili schifezze di gente ammalata d'un odio che la Storia ha già decretato fuori luogo. Tu, piuttosto, perchè non ti firmi?
Ha ragione Ueuè. Anche quelli che ammazzano gli alberi sono anonimi
La vuole smettere di menzionarmi?
Ed io vi dico che le nuove generazioni saranno migliori di noi e daranno vita ad un mondo migliore, perchè oltre il baratro non si può andare.....
brava Cazzandra,hai ragione, dobbiamo crederlo in molti però, se no ci fanno fuori.
evo i mene
i šta ćemo sad
io ti voglio bene, e tu me?
Carla
Quando torni ueué ?
noi quì ti stiamo aspettando e ti vogliamo bene.
E, a proposito... l'albero é stato tagliato ingiustamente ma.... la terra ha memoria e ricorda ciò che c'era ! E, ceratemte là dove c'era l'albero crescerà un altro, simile e più bello.
A presto
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