Se tu sapessi il vero
.
amore mio
.
se le valve della mia vita
.
s'aprissero
.
e tu potessi guardarci dentro
.
piccolo
.
ti faresti per entrarci
.
mite
.
diventeresti per restarci
.
pazzo
.
ti sentiresti,
.
ed amarci soltanto
.
avrebbe senso
.
nel respiro di Dio.
sabato, settembre 01, 2007
NAPOLI CHE MUORE (73): Chanson
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14 commenti:
Fiore nella mia vita, benedetto il momento in cui t'ho incontrata su questo blog.
Grazie carissima. Hai aperto questo giorno in modo splendido.
Bella,bella,un profumo d'amore in mezzo a tanto schifo.
Se tu facessi un cenno
un solo breve cenno per chiamarmi,
me ne andrei dal barbiere
a tagliarmi i capelli
striglierei la mia pelle
e la profumerei di calicanto
coglierei le tue rose
che innamorano
e poi chissà
chissà quello che farei
nel raggio luminoso
della tua presenza.
(spero di non essermi sputtanato troppo, Ueuè, ma il tuo candore è tremendo, e rischio la fine d'Atteone).
Grazie a Miro, a Cazzandra e al primo anonimo: mi allietate.
Quanto al secondo: sputtanarsi, e perchè? Non lo sapremo mai quello che faresti. Ed è questo che mi fa amare la traccia lasciata dalla tua bella poesia.
Tu però, caro il mio Atteone, tagliati lo stesso i capelli.
E' Diana che consiglia.
Ma t'eri fatta una canna quando hai scritto questo,Ueuè?
Certo. Ma di tutt'altro genere.
Me l'ha inviata un angelo.
I miei complimenti, Ueuè. Scrivi versi uno più bello dell'altro...
Tra chi scala banche, e chi autoreggenti, io francamente invidio colui cui sono dedicati questi versi.
Lei è brava, ma questo certamente già lo sa. Ho vivida nella mente l'immagine d'una ninfea che galleggia sul fango.
Le scriverò.
Lo invodio anch'io
L'invodia è l'invidia col torcicollo
A volte, quando leggo una poesia che mi "tocca", mi viene il sospetto che sia stata scritta per me.
Hai ragione. È così. Sempre. Non lo scordare.
..e dire che tanti anni fa, quando ho lavorato in quella meravigliosa città che è la capitale della Repubblica Autonoma di Napoli, ho più volte desiderato che il Vesuvio facesse il suo dovere... mentre ero in ferie, ovviamente!
Naturalmente nella stessa misura in cui molti italici abitanti si augurano che l'Etna faccia prima o poi il suo di dovere...
Per ironia della sorte, magari mentre tocco le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giacque!
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