Io ti faccio
qui nell'universo
di casa mia
nigredo di silenzio
che purifica
Nei miei gesti ti faccio
e nel respiro
nel bruno autunno che avanza
nel seme tumescente della rosa
che già canta in giardino
Nei due falchi ti faccio
volai con loro
un pomeriggio azzurro
ed estasi fu il nome della danza
Nel cristallo che pulsa
ti faccio
quando la mano che lo contiene
è contenuta dalla tua mano
e tutto contenendo
mi dissolvi
e con me il dubbio:
E solo Amore
e Gloria
esistono.
domenica, novembre 11, 2007
NAPOLI CHE MUORE (128): Io ti faccio
Pubblicato da Ueuè alle 12:00 PM
Etichette: azzurro, estasi, pomeriggio
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14 commenti:
La vera poesia è vera arte trasmutatoria.
Oggi, giorno di tutto riposo, dopo la sfacchinata di ieri,qui "nell'universo di casa mia", con i tuoi versi che fanno sognare.
Che meraviglia!
Grazie, Ueuè, e buona domenica.
Condivido con Miro. Come sempre.
Lo meritate entrambi.
Meno male che ci sei, manigolda!
Certe cose ti arrivano nel momento giusto della vita, e sembrano davvero un dono. Grazie, cara Ueuè, neanche tu l'avessi saputo!
A me sembrano versi dedicati a Dio.
Mi sbaglio?
No, non ti sbagli, Giordano, sei un poeta scrittore, non potevi sbagliarti.
Forse avrei finito col capirlo anch'io.
No, io non l'avrei mai capito. Per me è una poesia dedicata ad un uomo amato che, purtroppo, non sono io.
Ma se Ueuè dichiara che l'ha scritta per Dio, allora, mi dispiace, ma non la capisco.
Tu sempre dentro la Tua
divina solitudine, Tu
condannato
a solamente essere:
il dramma è Tuo,
o misterioso Amore.
@Vabbè, questa l'ha scritta per Dio un uomo,David Maria Turoldo, grande prete e grande poeta.
Tanto per capirci.
Una che scrive poesie per Dio!
Ma perchè non ti fai una bella canna?
Perchè è Lui, Dio, la mia supercanna!
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