da:"Lo spirito di perfezione di George Roditi. ed. Nuovo Portico Bompiani
"Un'idea astratta era in un certo senso probabile prima di essere stata concepita; non appena espressa, essa diventa di dominio pubblico e il suo autore -bisognerebbe dire: il suo inventore - mantiene nei suoi confronti solo un diritto di precedenza. Ma se nell'espressione di un pensiero lo scrittore è rimasto presente, se lo si riconosce in esso, e vi si ode la sua voce, egli avrà trasmesso al testo la sua complessità infinita di organismo vivente e insieme ad essa una non meno estrema improbabilità. Tali nozioni sono affini a quella di originalità, nella quale alcuni hanno posto il carattere costitutivo della letteratura - ciò che i formalisti russi chiamavano literaturnost. E mi pare che esse mettano meglio in evidenza se un testo si avvicina a questa literaturnost o se ne allontana. Un'originalità voluta non giungerà mai al colmo dell'improbabile, essendo ogni operazione deliberata relativamente semplice; essa non sarà inimitabile, impossibile da ricostruire in un pastiche. E' impossibile soltanto un'arte in cui sussista la singolarità di un essere vivente. In questo senso il genio è vita.
Una simile interpretazione di ciò che è la letteratura rivela uno dei rischi della compiutezza. Perfezionando un testo secondo il gusto classico, correggendolo attraverso soppressioni, per renderlo levigato, nudo, conciso, e sacrificando persino quelle sue bellezze giudicate superflue, non lo si farà meno personale, meno complesso, meno improbabile?
(George Roditi è stato direttore letterario della casa editrice francese Plon).
Ho scelto deliberatamente di postare l'opinione di un uomo di cultura che ha trascorso lunghi anni scegliendo libri da pubblicare per la grande casa editrice francese per cui lavorava.
Con queste poche righe ha mandato a farsi benedire una serie di scrittori contemporanei e le loro scuole di scrittura.
Questo post è dedicato a chi, pur sapendo scrivere, non è disposto a diventare una puttana mediatica, asservita alle varie ideologie e al consumismo editoriale.
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mercoledì, novembre 21, 2007
NAPOLI CHE MUORE (138): Libri
Pubblicato da Ueuè alle 8:30 PM 12 commenti
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