da "L'infinito viaggiare" di Claudio Magris, ed.Mondadori.
.
."...Lo scrittore non può incarnare nulla, neanche una tendenza o un mondo poetico, che sono autentici solo finchè egli li esprime così come li vive, senza preoccuparsi di cosa succederà loro, di quale effetto essi avranno nella realtà. Quando egli, anche per spirito di alta responsabilità morale, se ne occupa e se ne preoccupa, finisce la sua avventura poetica e comincia la sua gestione di quest'ultima, che deve tener conto di tante cose e conseguenze estranee ad essa.
.
...Oggi lo scrittore non corre il pericolo di rappresentare un'ideologia o una poetica di regime,(...),
bensì piuttosto quello, altrettanto grave, di divenire lo speaker a tempo pieno dell'istituzione letteraria che riproduce tautologicamente se stessa, il partecipante alla tavola rotonda permanente sulla società e sulla vita, l'esperto del Reale. La retorica, ossia l'organizzazione e l'ingranaggio del sapere, esige questi utili uffici, ma la poesia -per usare i termini di Michelstaedter- ha a che fare con la persuasione ovvero con la ricerca, riuscita o fallita, di possedere la propria vita e di guardarla in faccia senza preoccupazioni diplomatiche.
.Biagio Marin racconta che una volta, a Grado, una bambina, quando lui le aveva detto di essere un poeta, gli aveva risposto derisoria che "i poeti sono morti". Forse aveva ragione perchè, finchè vive, anche il poeta, volente o no, è iscritto all'albo professionale della realtà, che costringe a cautele, doveri, misure, compromessi, rispetti umani, arrotondamenti e sfumature.
.Solo quando si viene radiati da quell'albo la poesia risplende libera, disinteressata, regalmente noncurante di tutto il resto."
(appunti per il mio romanzo vero)
domenica, ottobre 07, 2007
NAPOLI CHE MUORE (96) Lo scrittore.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
6 commenti:
Grande Magris. Poco ascoltato, purtroppo.
Questa è la ragione per cui essere o non essere linkati in un certo blog non dovrebbe importare nulla a uno scrittore. Ha a che fare con la gestione della propria immagine, non con la poesia.
Ottimi i toi appunti, Ueuè. Spero che ti esca un buon romanzo, con i maestri che ti stai scegliendo.
Ne osvrci se, gledaj i progi.
(Dante Alighieri)
E "Lezioni di letteratura" di Nabokov non ti dice niente?
Magris ha ragione, ma anche questa non è cosa facile.
Lei propone sempre cose difficili, Ueuè.
Posta un commento