sabato, dicembre 30, 2006

napoli che muore (18)

Tra Natale e capodanno qualche anticipo dei tracchi non ce lo toglie nessuno, ed è peggio che a mezzanotte del trentuno perchè arriva, improvviso e inatteso, magari mentre stai scolando la pasta e sussulti scottandoti con l'acqua bollente.
Il primo dell'anno invece i più visitati sono i prontosoccorsi, i medici fanno a gara per evitare le guardie in quel giorno, troppe dita e mani da curare, ricucire ed eliminare. Ma non c'è polizia o messaggio televisivo che possa frenare la voglia napoletana dei botti che ogni anno si fanno sempre più pericolosi e sofisticati, vere armi micidiali. L'anno scorso ho sentito tremare addirittura i muri di casa, e fuori non c'erano nemmeno i bagliori dei fuochi d'artificio, solo botti tremendi.
E al di là della scusa che sparare porti fortuna per tutto l'anno a venire -mi piacerebbe sapere chi l'ha inventata questa superballa- c'è da chiedersi se per caso ai napoletani non piaccia la guerra, se nella loro memoria genetica non vi sia una una traccia dei botti dei bombardamenti, o se non vi sia addirittura il tentativo di esorcizzare il botto dei botti, quello che farebbe il Vesuvio,incrociamo le dita di mani e piedi, secondo le più nere previsioni degli addetti ai lavori e i desiderata dei nostri cari fratelli del nord che hanno inventato il "Vesuvio avanza".
Comunque, visto che alla conferenza di fine anno, quando il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno gli chiedeva cosa intendesse fare il governo per il Sud, Prodi gli ha risposto che occorre eliminare la criminalità (e va' beh!)e bisogna "attrarre" nei nostri porti le navi provenienti dall'estremo oriente, credo che dovremo metterci tutti a studiare una serie di lingue, dal cinese al sanscrito, per non farci trovare impreparati da tutto questo grande traffico che eliminerà dalle nostre strade e dalla nostra vita la delinquenza, la disoccupazione e la monnezza, sostituendole con l'educazione civica, il benessere e un'accurata igiene cittadina.
Ma dopo tutte queste confortanti promesse governative invito tutti i napoletani ad accogliere il nuovo anno tenendo presente che "ccà nisciuno è fesso".
Quanto a me aspetterò il 2(007, l'anno dei servizi segreti!) mangiando l'insalata russa che mi prepara Svetlana, non perchè la sua sia più buona di quella che prepariamo a Napoli, anzi, a dire il vero, la sua la trovo un po' sciacquetta con le mele e senza sottaceti a fronte dei nostri, se non poteri, almeno sapori forti.
Ma una pietanza preparata per voi con tanta cura da una persona che amate acquisisce il sapore dell'amore che è un sapore universale.
Perciò buon anno a tutti e attenti ai botti!

lunedì, dicembre 25, 2006

napoli che muore (16 bis)

Buon Natale a tutti, amici e nemici, a chi ama e a chi odia.
Ma ricordiamoci che il terzo mondo comincia dalla porta accanto alla nostra, perchè tutti abbiamo bisogno d'amore. Non c'è altro modo per creare una catena di pace, senza soluzione di continuità, su tutto questo nostro maltrattato pianeta e i suoi abitanti.
A presto

sabato, dicembre 23, 2006

napoli che muore (16): caro babbo natale

Caro babbo Natale, ti scrivo un'altra lettera e ti prego di stracciare quella di prima che non vale più. Non la voglio la playstation perchè ce l'hanno tutti i miei amici e quando voglio giocarci vado a casa loro. Del resto mio padre me l'ha mandata due giorni fa sapendo quanto la desideravo e io gliel'ho rimandata indietro e gli ho scritto di farci giocare i figli di quella donna forestiera con la quale se l'è squagliata l'anno scorso proprio sotto le feste. Il dono che ti chiedo è di non farmi passare la cena di vigilia in mezzo tutte queste donne che piangono.
Zia Titina parla sempre di zio Roberto che è morto dieci anni fa, piange a singhiozzi
e una sera si stava soffocando con un pezzo di capitone in bocca e l'abbiamo dovuta portare al pronto soccorso. Nonna Imma ripete che il nonno era un gran porcone perchè aveva il vizio delle donne, piange piena di rabbia e poi si fa il segno della croce e dice pace all'anima sua. Sono sicuro che che mammà piangerà molto anche quest'anno e io che sono un maschio in mezzo a tutte queste femmine che piangono non so che fare. A mezzanotte, come ad ogni vigilia scenderà la signora Maddalena con una fetta della cassata siciliana che le manda il figlio da Pordenone.
"Quant'è caro, quanto mi vuole bene, quanti pensieri ha per me."
E due anni fa, per averle detto che però sto' figlio non viene mai, mi son beccato un calcio da mammà sotto al tavolo. E poi quest'anno mi aveva anche proibito di chiederti la playstation perchè le donne separate non prendono la tredicesima. E quando le ho chiesto che c'entrava lei ha detto che non potevo capire.
L'anno scorso il presepe non l'abbiamo fatto perchè nonna Imma ha detto che eravamo a lutto per colpa di papà, ma questa volta ho preparato un minipresepe con solo la Madonna, San Giuseppe, il bue e l'asinello, e a mezzanotte, quando scenderà quella rompipalle, metterò anche Gesù bambino nella mangiatoia, così almeno saremo tre maschi a darci forza contro tutte queste femmenazze.
Io di più non posso fare, tu però devi aiutarmi. Non so come, vedi tu.

martedì, dicembre 19, 2006

Napoli che muore (15)
Su in collina c'è una gran piazza circolare abbracciata da due immensi e solidi edifici costruiti in un'epoca in cui le case popolari prevedevano anche la vista del mare. Oggi l'area di queste abitazioni gira sui dodicimila euro a metro quadrato, e gli operai, dopo averle riscattate, o hanno fatto fortuna e son rimasti, o hanno venduto per comprare una casa ad ogni figlio.
Nella piazza c'è il chiosco d'un giornalaio che vende anche giornalini e cassette porno, un'agenzia turistica che spunta prezzi stracciati per i viaggi degli immigrati, un teatrino d'essaie, ricavato in un sottoscala e sovvenzionato dal Comune, che ospita i lavori dei "creativi" allineati con l'ideologia politica vigente, il biglietto costa pochissimo, ma per due ore siete costretti ad assistere a merdate indescrivibili. E c'è poi don Salvatore con la sua salumeria e adiacente forno per pizze da consumare in piedi all'aperto. Di giorno i suoi locali si riempiono di file di lavoratori che nell'ora di stacco vanno a prendersi una fetta di margherita o un panino imbottito. Ma di sera tutta la piazza è inondata di macchine, di moto e di gioventù, birre,tranci di pizza, panini caldi e un gran vociare.
C'è anche un ragazzino che spaccia fumo per canne e cocaina, e circola indisturbato tra i veicoli.
D'estate, qualche anziano operaio in pensione si affaccia al balcone per ristorarsi al venticello della sera che arriva dal mare, e guarda tutta quella folla eterogenea assiepata sotto l'enorme cedro del Libano piantato in un'orribile aiuola di calcestruzzo, tutta tappezzata di lattine e di tovagliolini di carta.
Guarda e pensa. Chissà a che pensa.

sabato, dicembre 16, 2006


Napoli che muore (14)
Avevo un'amica simpatica che mi narrava di quand'era piccola e di sua madre che la vestiva con pizzi, merletti e scarpine di vernice nera, e le attorcigliava i lunghi capelli biondi in boccoli tenuti fermi da fiocchetti rosa, e la portava a spasso per il Vomero, e tutti si fermavano a guardarla, emettendo gridolini di ammirazione. E lei, che camminava sempre a capo chino, piena di rabbia e di ribellione, quando una mamma in visibilio introduceva le dita nei suoi riccioli e sospirava:"Quanto sei bella, sembri proprio una bambola.", lei puntava lo sguardo fiero, pieno di freccette avvelenate, in quello intenerito della donna, e sillabava la parola "culo".
A quel punto sua madre la strattonava sibilando:
"Non si dice, non si dice."
"Perchè?" chiedeva lei.
"Perchè pare brutto."
E lei, piccola diavolessa, obiettava:
"Pare brutto che t'aggio scassato 'o juoco, eh?"
C'era da aspettarsi molto da un cervellino tanto vivace. E invece il piccolo genio, crescendo, è diventato identico a sua madre.
Giorni fa, parlando di persone non gradite, si lamentava di doverle per forza invitare a cena.
"Perchè per forza?" ho chiesto.
"Perchè se no pare brutto." mi ha detto convinta.
Avevo un'amica simpatica che si è trasformata in una conoscente.

lunedì, dicembre 11, 2006

NAPOLI CHE MUORE (13)

Quiz:

Due amici si incontrano.
"Stasera che fai?"
"Io? Vado alla notte bianca. E tu?"
"Io vado dalla Bianca a passare la notte."

Determinare chi dei due passerà "la meglio nottata".