martedì, luglio 31, 2007

NAPOLI CHE MUORE (62):Sileeenziooo!

Avevo bisogno di ridere un po' dopo i fatti narrati nel precente post. E m'è venuta incontro questa notizia:

"Fumare una canna è più dannoso ai polmoni che fumare cinque sigarette assieme, perciò abbiamo avvertito la gente di non farlo in luoghi pubblici in quanto è un rischio per la salute" (Helena Shovelton, chief Executive of the British Lung Foundation).
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E in più:
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"La settimana scorsa ricercatori britannici hanno dichiarato che fare uso di marijuana incrementa il rischio di sviluppare una malattia mentale come la schizofrenia."
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Perchè mi viene da ridere?
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Perchè la notizia è riportata dalla Reuters e non da "Famiglia cristiana".
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Perchè penso a tutti i cannaioli, ex fumatori di sigarette pentiti, che rompono i corbelli a quelli che inquinano l'aria, i polmoni dei bambini, gli avventori dei ristoranti, i viaggiatori, ecc.
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Perchè penso alle "droghe leggere" dei radicali, alle proposte di incrementi di Livia Turco, ai rivoluzionari.
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Perchè chi è senza peccato...
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Perchè prima o poi tutti i nodi...anche quelli piccoli, magari dopo un massacro.
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Perchè penso a quelli che fanno i proclami per convincerci ad aprire e chiudere l'acqua del rubinetto quando ci laviamo i denti, e poi s'abbuffano di canne.
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Perchè quei genitori che non ce la fanno più e la sera spinellano con gli amici.
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Perchè se fosse stata varata la proposta di far fumare i malati sofferenti, badanti e personale sanitario avrebbero fatto loro causa per danno biologico.
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Perchè c'è stata la proposta di legge di importare cannabis afgana per aiutare quei poveretti che non sanno fare altro che coltivarla .
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Perchè un'amica mi ripete sempre che il suo uomo ha perso i riflessi a causa delle canne e lei ha paura di salire coi bambini sull'auto quando guida lui. Ma non si prende mai una cazzarola di patente.
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Perchè la prima volta che uno mi ha vomitato in faccia:"Sei proprio un'ignorante!" è stato perchè credevo che l'argomento trattato fosse quello delle canne lacustri.
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Perchè un'amica di mia madre andò in Inghilterra, ospite di cugini che la condussero in un locale in cui le offrirono "una buffa sigaretta tutta raffazzonata" e poi tutti si stesero su delle panche. E lei a un certo punto disse:"Ma qui non si fotte mai?"

(continua)
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Ma soprattutto perchè adesso vedrete che:
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"SILEEENZIOOO. E' GIUNTA L'ORA DI FARE SILEEENZIOOO."
(da un poeta di strada di Barcellona)

sabato, luglio 28, 2007

NAPOLI CHE MUORE (61): Allucinazioni

Che può fare un bambino di un anno che viene ricoverato in un ospedale di Bergamo in preda ad allucinazioni a causa di cocaina tagliata con l'atropina nella quale i suoi genitori hanno intinto il ciuccio? I giornali riportano la notizia e parlano di "cocaina avariata", come a dire veleno avvelenato, dando risalto agli spacciatori che sono già stati arrestati e accusati di omicidio. C'è un responsabile, un capro espiatorio, e siamo tutti contenti. E' stata sospesa la patria potestà ai due genitori e siamo tutti soddisfatti. Possiamo staccare la spina e partire in pieno diritto per le vacanze. Solo a qualche rompiballe verrà in mente di chiedersi: ma erano di destra o di sinistra quei due? Erano due precari o due ricchi berlusconiani, magari anche evasori fiscali annoiati? Erano incorsi, da piccoli, in esperienze simili che hanno proiettato sui loro figli (i bambini ricoverati sono due), come i buonisti cercano di giustificare, medicalizzandoli, i pedofili, o volevano semplicemente organizzare un innocuo coca -party familiare? E soprattutto: chi o che cosa li ha ridotti così? Il sottotitolo di questo blog è "dietrologia dei punti di vista", l'ho scelto apposta, perchè c'è ancora qualcuno che si scaglia contro i dietrologi rompiballe come me, e, escludendo sempre qualsiasi dubbio di complotto, ne costruisce uno contro quelli come me. Quelli che si pongono domande oblique e non frontali, perchè le domande frontali spesso incorrono in risposte che sono una trappola per i gonzi. Sono finora circa una ventina i ricoverati, tutti provenienti da una piccola zona bergamasca e non da una metropoli con milioni di abitanti. Contano ancora qualcosa i numeri e le statistiche riferite a questi fatti o devono contare solo quelli riportati nei computi economico-governativi? Sono motivo di riflessione per tutti, o al rientro dalle vacanze ci godremo, da probi giustizialisti, le notizie sul processo agli spacciatori accusati d'omicidio? E alla fine che può fare un bambino in preda ad allucinazioni per droga tagliata male che, se fosse stata come Dio comanda, e non "avariata " da quei tre cattivoni di marocchini, se ne sarebbe rimasto a casa tutto contento a festeggiare con la sua bella famiglia?
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Ho avuto anch'io un'allucinazione, senza bisogno di coca mi bastano certe news, ho visto un piccolo essere sviluppare una forza erculea , scaraventare papà e mamma nel cesso, e consumare ettolitri d'acqua per farli annegare nel gorgo fognario, alla faccia degli ambientalisti che non si occupano mai dell'ambiente-famiglia se non per raccomandare che si deve aprire e chiudere il rubinetto quando ci si lava i denti e razionare l'acqua dello sciacquone. Se l'ultimo anello della catena del degrado morale e della turpitudine sono i bambini siamo giunti alla fine, oltre i bambini c'è il nulla, perchè non siamo eterni. Questa società suicida c'è arrivata correndo a rotta di collo. E adesso, esimie voci intestinali opportuniste, che non vi scagliate mai contro fatti di questo tipo, venite pure a rompermi i corbelli con Berlusconi, il Papa, i girotondi, le associazioni pacifiste, i salotti buoni, i conti pubblici, le famiglie di qua e di là, eccetera eccetera. O rimanetevene in silenzio, che forse è meglio, affinchè certe dietrologie non abbiano riscontri che potrebbero fottervi e fermare questa corsa autodistruttiva.

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fonti: Corriere della Sera, Tg1.

venerdì, luglio 20, 2007

NAPOLI CHE MUORE (60): Buone vacanze!

Info avventurosi nel mondo.
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Se siete donne sole potete iscrivervi all'Associazione "A tutto c'è rimedio" che organizza tour verso luoghi sperduti in cui vivono ex-cittadini vecchiazzuoli, delusi dal bel sesso, che si sono ridotti ad uno stato aborigeno in compagnia di mucche e capre. C'è chi sostiene che l'odore delle stalle sia afrodisiaco, e può sempre succedere qualcosa che vi distolga dalla vostra vita piatta. Ma se non siete dotate di appetibilità, o la puntura di un calabrone e il morso d'una vipera vi mettono in crisi, o siete soggette a colpi di calore, c'è il pericolo, previsto nel tour, e scritto piccolo piccolo che ci vuole la lente di ingrandimento per accorgersene, di una penalizzazione costituita dal restare immobili su una piattaforma di letame mentre i rudi single vi bersagliano con palle di carta bagnate nell'urina e seccate al sole, in una finta lapidazione arricchita da insoliti oltraggi verbali che gli organizzatori definiscono "festival della poesia".
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Per chi è terribilmente annoiato, invece, c'è la possibilità di prenotare una cella in un carcere in cui potrete disporre di secondini, manette ai polsi (i ceppi non li chiedete perechè sono ritenuti eccessivi e poco eleganti), habitat regolarmente buio con piccola grata, obbligo di pulire le latrine, e giro di interrogatori notturni (la tortura è un optional, ma costa parecchio).
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Per coloro che sognavano di diventare chirurghi e di affondare il bisturi nelle carni, ma non ce l'hanno fatta a studiare, c'è in estremo Oriente, un complesso di 25mila metri quadrati in rigoroso stile ospedaliero pronto ad accoglierli in barella. L'ingresso rispetta lo stile del pronto soccorso, alle pareti della sala d'attesa proiezioni di video di interventi operatori, primi piani di dissezioni di cadaveri e morti in diretta sotto i ferri. I camerieri, manco a dirlo, servono ai tavoli del ristorante in camice verde, mascherina e zoccoli sanitari. Bariste e sigaraie vi sorrideranno vestite da infermiere. Le cubiste in discoteca, aggrappate ad una bombola d'ossigeno, muoveranno il culo al suono della marcia funebre. Nel ristorante le sedie sono carrozzelle per disabili, le luci lampade scialitiche da tavolo operatorio, i bisturi fungono da coltelli. Quanto al menu, nei piatti di portata, adorni di siringhe, guanti di domma, provette per analisi (queste ultime piene o vuote a scelta), sarete tentati da involtini con segreto (che però è un optional e viene svelato soltanto su richiesta), pesce al mercurio cotto al vapore di etere, carne mista? (sì, con misterioso punto interrogativo) brasata al mercuriocromo. Il tutto servito su sottopiatti di cartelle cliniche. L'ammazzacaffè, a scelta, può essere consumato nella sala mortuaria con possibilità di pennichella in una bara. Fuori, nel parcheggio, c'è anche un'autoambulanza, vera, per trasportarvi in un vero pronto soccorso, nel caso l'ambiente vi avesse prodotto qualche disturbo. E in questo caso il servizio è gratuito.
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Ma se siete fanatici del lusso più sfrenato esistono barche che, per dimensioni e attrezzature sono isole natanti artificiali con giardino, piscina coperta, campo da tennis, biblioteca, cinema, eliporto, garage, minisommergibile nelle stive, cantina, cabine con piscina personale e sala fitness, megapanfili mastodontici con cui solcare gli oceani. I proprietari di questi mostri marini, il cui costo è definibile soltanto da un laureato in economia, dichiarano civettuosamente che i loro mezzi producono meno danno ambientale delle comuni barche da diporto e delle navi da crociera. E, a sostenere questa tesi, vip come Bono (quello di live Earth, tanto per capirci) li prediligono da bravi ambientalisti. I miliardari che se li possono permettere sono vergognosamente in aumento, e se va avanti di questo passo tra non molto sarà disgustosamente cafone essere così ricchi. Per ora, i poveracci sentono il bisogno di isolarsi sui loro mostri marini dalle tribolazioni della vita quotidiana. Ma se siete ancora soltanto un povero milionario potreste accontentarvi di acquistarne una quota in multiproprietà per ventotto giorni all'anno (però fa tanto vorrei ma non posso). Tutto questo, ovviamente, per i comuni mortali è solo da vedere. Vengono pertanto organizzati tour in costa Smeralda, Marbella, le acque di Dubai, le isole dell'Egeo, Montecarlo, per l'anno prossimo anche Capri se regge il governo, con pernottamenti in camere da sei posti letto, piatto del giorno, e zona strategica per spiare da terra quello che succede su queste cittadelle marine. Se siete disposti a pulire i gabinetti e a rifare i letti c'è la possibilità d'essere ospitati gratis con due ore libere per gli appostamenti e binocolo in prestito. Ma se sciaguratamente problemi economici, o di nonni, o di animali domestici, vi costringessero a restare in Italia, privi di emozioni forti, c'è qualche flebile speranza anche per voi. C'è una proposta di legge che depenalizza la vendita di cibi adulterati per cui i danni delle acque minerali alla candeggina, del pane arricchito con escrementi, del vino al metanolo, del tiramisù al botulino, del the cinese al piombo, del miele agli antibiotici, e di tantissimi prodotti ancora da scoprire o da immettere sul mercato, non solo potrebbero deliziarvi, ma potrebbero anche esservi rimborsati con una multa di risarcimento da parte del frodatore, cui però sarebbe risparmiata la galera. In galera ci si va ormai solo per fare turismo o per farsi pubblicità.
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tratto approssimativamente da: l'Espresso, Panorama, Il Corriere della Sera, Il Gazzettino dei ricchi e poveri, Avventure a casa e nel Mondo, Manuale di sfizi.

sabato, luglio 14, 2007

NAPOLI CHE MUORE(59):Acque amare del Sud

L'acqua ad Agrigento, un affare Nestlè - Piccola Italia - Repubblica.it Cliccate!

Ecco un esempio dell'unico, vero, insuperabile problema del Sud dal quale poi scaturiscono tutti gli altri: l'incapacità di difendersi che ingenera la rassegnazione e il dover ricorrere a san Gennaro, a un capo, a un padre, ma più di tutto, se fosse possibile, a un re, a uno che abbia il potere di sistemarci in qualche modo. Ed è chiaro che, in questo atteggiamento , politica, mafia e camorra trovino terreno fertile. Persino l'imprenditore laureato non riesce a sottrarsi a questa trappola, se non trova il coraggio di trasferire le proprie iniziative in altro loco, e resta prigioniero in un sistema di totale asservimento. I cittadini di Agrigento, terra meravigliosa per ricchezze naturali ed archeologiche, vivono da decenni senz'acqua, l'acqua arriva ogni tanto solo per riempire i contenitori sopra i tetti, che speriamo non siano quelli di eternit, fatti con l'amianto, come si usava una volta, ed erano portatori di cancro. Però l'acqua potabile c'era e non lo sapeva nessuno, o meglio lo sapevano soltanto in pochi, e da decenni, per sondaggi sul territorio portati avanti dalla Montedison e mai presi in considerazione. Adesso lo sanno invece tutti che c'è l'acqua, e nessuno si incazza per i decenni vissuti nel disagio. Perchè? Perchè la scoperta dell'acqua non cambia niente nella vita dei cittadini, bevevano acqua potabile imbottigliata a pagamento prima e così continueranno a berla, ora che la Nestlè ha ottenuto la concessione della risorsa, sia pure pagandola solo 30 centesimi a bottiglia. Ma al Sud le famiglie sono numerose, e sapete quante ce ne vogliono, di bottiglie, per dissetare tanti picciriddi?
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A nessuno è venuto in mente di inserire nella licenza di sfruttamento delle vene acquifere una clausola che garantisca un numero di bottiglie gratuite per i cittadini a basso reddito. No, dovranno pagarla democraticamente tutti l'acqua da bere, e se poi un cuore nobile te ne manda a casa una cassa a settimana in cambio di "un piccolo favore" politico e non, tu non glielo fai? E se sei uno tosto e non glielo fai sei sicuro poi di vivere tranquillo con tutta la tua famiglia?
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Così ha sempre viaggiato il Sud nel tira a campà, domani è un altro giorno, storta va diritta viene, tengo famiglia. Tanto c'è sempre il nome della santa protettrice stampato sull'etichetta, Santa Rosalia, che ci aiuterà.
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Intanto noi, mi raccomando, continuiamo a logorare le guarnizioni del rubinetto quando ci laviamo i denti, aprendolo e chiudendolo di continuo come ci impone il trend ambientalista. E se vi tormenta qualche dubbio pensate che pure i fontanieri tengono famiglia!

martedì, luglio 10, 2007

NAPOLI CHE MUORE (58): Incazziamoci!

- Google News Cliccate!

Non c'è molto da aggiungere a questi due articoli che parlano sin troppo chiaro. Il problema dei rifiuti è diventato un ipocrita girotondo governativo. Abbiamo mandato rifiuti sani, a pagamento, in Germania e ci siamo presi quelli tossici, provenienti dalle regioni nordiche, nella nostra terra. Gli Stati Uniti si sentono in dovere di mettere in all'erta gli americani che hanno intenzione di visitare la nostra città. Tutti dicono che siamo sporchi, incivili e camorristi. I culi restano incollati alle poltrone. Viviamo nell'emergenza, sballottati in uno scaricabarile politico. Nessuno si vergogna, e siamo noi, noi napoletani, le vittime di tanta corruzione, malgoverno, immoralità, interessi privati nella cosa pubblica, noi che dovremmo vergognarci?

A questo punto chi non si incazza è un delinquente!

giovedì, luglio 05, 2007

Dedicato a Claudio Rinaldi

Claudio Rinaldi se n'è andato. Sapevo che stava male, perchè ne aveva fatto cenno lui stesso sul suo blog "Italia loro", ma non che fosse grave al punto di andarsene. Gli volevo bene, e adesso gliene voglio anche di più per motivi che ritengo importanti. Il primo è che mi ha salvato la vita. Il secondo è che entrare nel suo blog fin dall'inizio è stata per me una scuola d'umiltà che m'ha temprata. Mai avevo ricevuto tanti attacchi come dai suoi commentatori che m'avevano preso di mira fraintendendo i motivi per cui scrivevo. Il terzo è che mi sono anche divertita molto perchè questi attacchi sono stati per me uno stimolo a rispondere con spirito. Il quarto è che questo breve percorso fatto insieme resterà nel Web e questo mi consola perchè è un passaggio della mia storia personale. Avevo scelto il suo blog perchè era privo di faziosità, quindi coraggioso e scritto con un linguaggio chiaro, accessibile a tutti. Ed è questo che ha sempre fatto di lui un grande giornalista.
Tra le innumerevoli partecipazioni su "Italia loro" da parte dei suoi colleghi, lettori ed ammiratori c'è anche una poesia di Libero De Libero che gli ho dedicato. Era quanto di più caro avessi perchè l'avevo già dedicata alla perdita di un bambino che ho amato moltissimo.

Io ti vedrò domani
e domani è una promessa
che ritarda il mattino
un giorno senza data
un luogo dannato
una volubile certezza.
Domani è un favore
accordato all'attesa
la vita che si risparmia
un detto, un gioco perfetto,
è un paese ove non si giunge
viaggiando tutta la vita.

Ecco Claudio, ti ho salutato da casa tua, adesso ti saluto anche da casa mia. E nel ringraziarti per l'ospitalità, ringrazio tutte le "voci intestinali" che m'hanno aiutata a crescere. Perchè sei tu che m'hai insegnato il valore del libero confronto.

mercoledì, luglio 04, 2007

NAPOLI CHE MUORE (57): Fiore-monnezza

Zoomin.tv CLICCATE!!!

Il fiore più puzzolente del mondo arriva da Washington. Qualcuno mi ha inviato il video proponendomelo come icona di Napoli-pattumiera-polveriera. Prima che tutto esploda, facciamoci una risata. Questo fiore, come accade per tanti virus infami, per tante insane preferenze, è sempre esistito, ma lo conoscevano soltanto gli indonesiani, finchè gli americani non hanno pensato bene di importarlo negli States, di coltivarlo, e di diffonderne democraticamente la conoscenza. Io l'ho sempre detto che troppo benessere inquina il cervello.
Quanto a noi, che di benessere ne abbiamo avuto sempre poco, possiamo consolarci al pensiero che noi, popolo autosufficiente, ce l'abbiamo già il nostro fiore-monnezza, e, nonostante i tentativi dei nostri governanti locali, non siamo riusciti ad esportarlo da nessuna parte.
E se icona deve essere che sia quella dei pedofili, dei delinquenti, delle voci giornalistiche intestinali, della politica dei ricatti, del menefreghismo e di chi ci ha messi alle corde.