lunedì, aprile 30, 2007

NAPOLI CHE MUORE (47): Il mostro

Quando la violenza e l'orrore sono repellenti diventano moralmente accettabili. E' questa l'etica con cui dovrebbe essere giudicata un'opera cinematografica, secondo alcuni autori, dalle commissioni di censura negli Stati Uniti. Così, attraverso questo filtro giustificativo che mette a posto le coscienze, gli utenti di "emozioni forti" possono saziare il proprio sadomasochismo voyeuristico assistendo a modalità complesse e filmate di alcuni inediti tipi di morte. Eh, sì, perchè ormai ci siamo abituati troppo alle teste mozze irachene, agli sgozzamenti talebani, ai bambini e ai neonati filmati mentre vengono violati ed uccisi dai pedofili, e chiediamo di più, sempre di più, per nutrire il nostro avido inconscio. Per cui la stessa tecnica usata da Disney nelle "Meraviglie della natura"che, penetrando nel mistero d'un tempo diverso dal nostro, ci rivelava i segreti di un fiore che sboccia, d'un filo d'erba che cresce, adesso può essere applicata alle immagini di una donna nuda, chiusa in un congelatore che, con opportuna innaffiatura, si trasforma in una statua di ghiaccio, o a quelle di un uomo che si estingue crocifisso
a mezzo di piercing che gli attraversano la carne. In Gran Bretagna tre spettatori sono finiti in ospedale, diventando involontari e gratuiti promotori pubblicitari del film in questione, uno della serie Saw, il cui protagonista è quell'"Enigmista" che nulla ha a che vedere con gli appassionati di rebus e di parole incrociate, trattandosi di un malato di cancro terminale che ha escogitato un modo tutto personale per rendere gli individui meritevoli di vivere dopo aver attraversato le summenzionate torture. Chi vuol conoscere la filmografia e la storia della serie Saw che, manco a dirlo, ha ottenuto un enorme successo deve leggersi l'esauriente articolo di Marco Giovanni, uscito su Panorama dell'otto marzo scorso, dal quale apprenderà quale grande operazione economica sia stata per i realizzatori. A me invece interessano i fruitori, quelli che vogliono rischiare l'infarto durante le proiezioni, i bisognosi di forti emozioni. Perchè, come per i gossip e come per la droga, io me la prendo innanzi tutto con i consumatori. Qui non si tratta di cibi transgenici privi di etichetta che possono colpirci alle spalle. Qui si tratta di scelte e di libero arbitrio. E siamo noi, con le nostre necessità di emozioni forti, che arricchiamo chi ha capito il gioco e sa farlo fruttare, ma siamo noi che glielo consentiamo con le nostre richieste. Ed è anche mia opinione che dietro queste speculazioni, così come dietro certa politica, ci sia ancora di peggio. Vale a dire la precisa volontà di smidollare e indebolire la nostra società, lusingandone debolezze e vizi, per controllarla totalmente. E' per questo che ne ho le tasche piene delle sfilate, delle proteste, delle fiaccolate e dei girotondi. Se è vero che in ognuno di noi sonnecchia un mostro, anzichè risvegliarlo con certo genere di spettacoli, anzichè esaltarlo con le droghe, anzichè farlo uscire allo scoperto, trasformandolo da mostro virtuale in mostro reale, perchè non ci diamo da fare per tagliargli la testa? Perchè non diventiamo tutti talebani con questo cazzarola di mostro? Perchè attuarlo è scomodo? E' una palla? Non è per niente divertente? Abbiamo ben altri impegni e preoccupazioni? Beh, non ci sono aiuti umanitari che tengano, non ci sono crociate di democrazia che tengano, non ci sono risparmi di risorse che tengano. Siamo fottuti. E l'abbiamo voluto noi. Perchè abbiamo svegliato l'archetipo della bestia dell'Apocalisse, e adesso è più viva che mai. Viaggia nei film,in certa stampa, nei reality, in Internet, in You Tube, nelle scuole, negli asili di infanzia, viaggia nella nostra vita, se ne sta lentamente appropriando, e nelle famiglie, nei condomini, negli ospedali, nei Parlamenti, e ovunque vi sia genere umano, perchè è lui, il genere umano, il portatore di questo mostro. E alcuni di noi che fanno? Attaccano ipocritamente, e altrettanto ipocritamente, avidi di consensi e di voti, li difendono , i Wladimir Lussuria, persone in cerca di una dignità che esse stesse, non in quanto "diversi", si sono negata, ma con la scelta di nomi ridicoli e di comportamenti cafonissimi.
Perchè accettiamo in silenzio che "nessuno tocchi Caino" e non chiediamo direttive per Abele?
Che deve fa' Abele, soprattutto Abele bambino, deve porgere le terga e dire: accomodatevi pure? Da Freud in poi, psicologi e sociologi ci parlano compiaciuti di questo mostro che ci portiamo dentro. L'evento piu importante del secolo scorso è stato proprio la rivelazione della sua esistenza, e dell'aspetto che può assumere quando esce allo scoperto. E adesso lo vogliamo difendere? Riconoscergli dei diritti sugli inermi? Griffarci col suo marchio infame? Non riconoscere che certo genere di spettacolo gli fa una gran propaganda e costituisce modelli comportamentali devastanti che lo nutrono e lo rinvigoriscono? E questo vale anche per il terrorismo mediatico che aumenta la paura di morire nell'animo umano. Chiamatemi fascista, moralista, qualunquista, sono termini imbecilli di chi di fronte all'evidenza resta privo di argomenti e cerca di chiuderti la bocca. Lo faceva a suo tempo anche la Chiesa cattolica con il termine "eretico" per combattere le idee di Giordano Bruno, di Tommaso Campanella, dello stesso Galileo. Un tempo la parola "ateo" definiva con chiarezza ed onestà uno stato dell'essere. Oggi si combatte in nome della "laicità", una sorta di nuova chiesa messa su per imporre i propri opportunistici interessi. E se la mia è soltanto una singola voce solitaria che grida nel deserto, essa è almeno ancora una voce, in questo deserto plastificato di indifferenza subumana.
E poi qualcuno pare abbia detto che:"CHI NON HA PAURA DI MORIRE MUORE UNA VOLTA SOLA".

mercoledì, aprile 25, 2007

NAPOLI CHE MUORE (46): La fragliola

Per nostra fortuna dovremo fare a meno della fragliola, un ogm costituito da geni di sogliola inseriti nelle piante di fragola, uno dei cui scopi era quello di adattarla alla salinità dell'acqua, o aumentare le qualità nutritive dei frutti. Ma con nostra buona pace si tratta di un esperimento fallito. Questo ed altri tipi di cibi modificati, -pomodori con geni di scorpione per non farli marcire, o con geni di pesce artico per farli resistere al gelo, riso arricchito con geni di fagioli che ne aumentano il contenuto di ferro, nonchè di arsenico!, ed ancora riso con geni umani, proteine della saliva e del latte materno, che dovrebbe combattere la diarrea del terzo mondo abbreviandone la guarigione di un giorno e mezzo- che furono a suo tempo chiamati "cibi Frankenstein" da chi si opponeva alla sperimentazione, ci erano stati in qualche modo imposti con argomenti eminentemente morali e ricattatori, in quanto si diceva che avrebbero risolto il problema della fame nel mondo, smentito in seguito, in buona parte, dalle analisi della Fao.
Oggi come oggi, a dieci anni dalla loro comparsa sul mercato, gli organismi geneticamente modificati sono per lo più destinati a nutrire gli animali, dei quali però poi ci nutriamo noi a nostra volta. E valga come esempio quello dei piselli modificati con geni di topo per prevenire le malattie intestinali dei maiali d'allevamento prima che arrivino sulle nostre tavole in forma di costolette. Il fatto è che ci sono, dietro questi esperimenti, investimenti di capitali da capogiro
a fini non propriamente umanitari. Perchè, tra l'altro, gli ogm non si riproducono, e il coltivatore ottiene sì un raccolto più abbondante, in quanto riparato dai danni degli insetti e dei prodotti erbicidi, ma è costretto a ricomprare il seme ogni anno. E noi comunque, in questo enorme giro di speculazioni poco chiare, qualche ogm finiamo per papparcelo senza saperlo. E adesso devo fare una digressione. Ci fu un periodo di crisi mondiale, una delle tante, in cui in alcune case di italiani giunsero via posta depliant che offrivano rifugi atomici domestici. A casa mia risero, ma io che riesco a ridere soltanto delle cose serie e mi metto all'erta soltanto per le stronzate, andai a comprarmi alcuni libri sulla sopravvivenza -i migliori sono quelli inglesi- e con stupore scoprii che si può benissimo sopravvivere in modo autonomo con un paio di ettari di terreno, vicino ad una sorgente d'acqua però, coltivato in un certo modo, con pochi animali selezionati in un certo modo, con una casa colonica organizzata in un certo modo, e così via. La vita descritta in quei libri mi apparve meravigliosa, l'idea di una totale autonomia mi diede un senso di libertà mai provato fino ad allora. E ovviamente cominciai a rompere i fondelli a tutti i familiari. Dovevano abbandonare il lavoro, vendere la casa, comprare il terreno, l'agro casertano non era ricco d'acque? E avremmo avuto tutto il cibo necessario, carne, frutta e verdura freschissime. Persino il riscaldamento ottenuto con le nostre feci e quelle degli animali messe a fermentare che avrebbero inviato il loro calore alle pietre di fiume disposte in modo da trasferirlo dentro casa. Mia madre mi guardava allucinata:"Ma chi è che ti ha messo in testa queste assurdità?" A zio Pinuccio che aveva cominciato a dar fuori di testa dovettero dare le gocce calmanti:"Vergognati, ridurre così tuo zio che ha avuto la meningite da piccolo!" Mio nonno sorrise:"Questi guaglioni, che fantasia!" Ma dopo qualche giorno finirono col preoccuparsi e mi portarono da un loro amico psichiatra il quale diagnosticò una sindrome nonsochè e ordinò viaggi in Paesi poveri, iscrizione ad una associazione umanitaria, e qualche innocua piccola distrazione. Però i viaggi non ce li potevamo permettere, perchè tutti avevano dilapidato tutto, le associazioni umanitarie non mi vollero perchè ero minorenne, e le distrazioni mi condussero in uno scantinato in cui suonava un gruppo afrocubano la cui musica mi andò alla testa e mi costrinse a dimenarmi come una tarantolata senza potermi fermare, senza accorgermi che intorno a me, nella nebbia di fumo, c'era tutta gente fatta di droghe varie, senza accorgermi che era arrivata la polizia, e senza dar retta agli amici che volevano portarmi via contro i quali scalciavo e che alla fine riuscirono a trascinarmi verso un'uscita secondaria. In seguito incontrai una persona che con gelido raziocinio distrusse il mio sogno di sopravvivenza facendomi capire che, quand'anche i miei familiari ne fossero stati contagiati, avrebbero dovuto munirsi di bazooka e bombe a mano per difendere quel piccolo territorio superorganizzato da tutti coloro che nulla avevano fatto per mettersi in salvo. E fu così che uscii dalla sindrome nonsochè per entrare in quella di un infelice, impossibile innamoramento che mi condusse verso altri tipi di problematiche mentre la crisi mondiale intanto si raffreddava. A questo punto, forse, sarà legittimo chiedersi che c'entrino gli ogm. E invece c'entrano, c'entrano eccome. Perchè alcune notizie recenti mi stavano facendo ritornare la sindrome di nonsochè. Solo che affacciandomi sul giardinetto davanti casa mia, un modestissimo dodici metri quadrati che avrei voluto trasformare in parco con alberi centenari, in cui però mi è stato possibile sistemare soltanto due ortensie che devo innaffiare due volte al giorno sennò si ammosciano, due piantine di rose che stentano a crescere nonostante la sovralimentazione di fertilizzante, un piccolo arbusto che non so come si chiami e mi fa degli strani scherzi, nel senso che a momenti pare stia tirando le cuoia, per poi riprendere vigore, quando lo decide lui però, e ricoprirsi di bellissimi fiori rossi. Comportamento che somiglia troppo a quello del mio cane faceto, tanto da farmi chiedere se per caso in Ungheria non abbiano sperimentato geni di questa pianta nei bassotti di piccola taglia per esaltare la loro naturale propensione alla stronzità. E poi ci sono i quattri cipressetti cui faccio la guardia, mi alzo anche di notte per controllare se i vicini di casa invidiosi tentano qualche sabotaggio. Tenere in ordine questo minigiardino mi costa un tale quotidiano sforzo fisico, e mi ruba tanto di quel tempo che rende impossibile la coltivazione di due ettari di terreno con riscaldamento incorporato. Ho deciso quindi di fottermene di tutti gli ogm occulti che possono arrivare sulla mia tavola. Ho deciso di non controllare più nemmeno gli agli. Prima li tenevo chiusi al buio per qualche giorno e se non germogliavano erano modificati. Mi ci preparo certi spaghetti squisiti al filetto di pomodori- ciliegina sicuramente modificati. E mi appello egoisticamente alla possibilità di entrare nella schiera di coloro che, per legge di adattamento e selezione naturale, ce la faranno. E se il mio amico Web, Vito Barese, non concorda mi dispiacerà moltissimo, come per la faccenda del Limbo, ma io non posso farci proprio niente. Intanto meno male che ci hanno risparmiato la fragliola che, tra l'altro, secondo me aveva anche un nome un po' porno.--------------------(fonti: l'Espresso e Foe (friend of the Earth).

sabato, aprile 21, 2007

NAPOLI CHE MUORE (45) Addio Limbo.

La Chiesa ha eliminato il Limbo. Non so perchè, forse per modernizzarsi. Eppure il Limbo era un luogo concettualmente moderno, surreale, diciamo pure virtuale, privo del male assoluto dell'Inferno, dell'intermezzo provvisorio del Purgatorio propedeutico a quel bene assoluto che è il Paradiso. Privo di assolutezze il Limbo era quindi un luogo nè morale, nè immorale, senza santi e senza peccatori, senza dolore e senza beatitudine, amorale forse, luogo neutro e senza confronti. Somigliante un po' al Nirvana, ma non identico, essendo il Nirvana uno stato di vuoto assoluto. Sarà che non mi piace il concetto di assoluto perchè lo ritengo pericoloso, ma è probabile che la Chiesa abbia eliminato il Limbo, in quanto luogo relativo, dopo che il Papa ha dato inizio alla sua battaglia contro il relativismo. Certo, c'era anche il problema che fosse luogo deputato a chi avesse ben vissuto, ma privo di battesimo, ed anche a chi avesse vissuto così poco da non fare in tempo ad essere battezzato. Ma forse sarebbe bastato sistemare tutta questa gente negli ampi spazi, prevedibilmente ancora semivuoti, del Purgatorio e del Paradiso, o meglio, lasciare ciascuno libero di decidere la propria destinazione, inserendo anche il Limbo nel libero arbitrio. E attribuendo a tutti, anche a coloro cui veniva negato il diritto esperenziale alla vita, la capacità senziente. Considerando cioè l'esistenza di ogni anima, libera dai lacci temporali anagrafici, quale scintilla eterna e inestinguibile di coscienza. Insomma non mancavano certo gli argomenti alla Chiesa per evitare di far fuori il Limbo. Ed è un altro sogno che se ne è andato. Voglio dire il mio sogno. Perchè il Limbo me l'ero organizzato a modo mio. Era una specie di quella "casciaforte" che Roberto Murolo cantava così bene. Solo che invece di metterci "le lettere che m'ha scritto Rosina mia", ci avevo sistemato ciò che aveva incrociato la mia strada senza che qualcuno, all'infuori di me, se ne accorgesse o vi desse un minimo di importanza. Piccole esperienze all'ombra degli eventi, più o meno grandi, cui era diretta l'attenzione generale. Personaggi come Pippo che, a fronte del pragmatico Topolino, pareva sempre un po' intronato. E mio zio Pinuccio, sprovveduto di tutto, anche di un po' di discernimento, che tirava giù a soffiate le carte da centomila che i parenti cattivi e miliardari sistemavano sui bracci del lampadario per divertirsi alle sue spalle. E di lui si diceva che avesse avuto la meningite da piccolo. E Tebby, naturalmente, questi trenta centimetri di cane che mi copre di baci le mani e la faccia e sembra che mi adori, ma poi, quando lo chiamo fa il sordo e sordo non è, ed è impossibile educarlo perchè non mi fila per niente. E anche qualcuno che ho molto amato e non ho mai capito, accanto a cui però ci stavo bene. E la mano di un bambino lindo, vestito come un principino, che chiedeva la carità in una piazza di Sorrento mentre lo osservavo con stupore. E gli occhi di un neonato, appena uscito dall'utero della madre, che mi lanciavano lo sguardo di uno che sa già tutto. E lo spettacolo sbalorditivo di un giardino di albicocchi in fiore che irradiavano una luce sovrannaturale. E anche questa poesia di Goethe, che non ho permesso a nessuno di rovinare con la teoria "dell'uno e del tutto" di cui taluni amano riempirsi la bocca.--------------------------------------------------"E che cosa è una rosa , ora si sa; ora, passata l'età delle rose sullo spino ne brilla ultima una e tutta sola tutti i fiori ha in sè."-E ancora una notte due stelle che vibravano e si gonfiavano, parevano volersi staccare dal cielo, ed erano nitide, tridimensionali, assolutamente diverse dalle altre stelle. E mi pareva che mi inviassero un messaggio, un messaggio che non capivo ma che mi commuoveva lo stesso. Penso che il Limbo mi piacesse perchè, essendo un luogo indefinito, uno poteva organizzarselo come meglio gli pareva. Ho sempre preferito tracciarmi la strada ad ogni passo, rifiutandomi di percorrere sentieri preconfezionati. Ecco, immaginavo il Limbo come un luogo di misteri. E avrei voluto sistemarci tutti gli enigmi che ho incontrato, ed amato in quanto tali, senza mai risolverli. Tutti gli enigmi che tentavano di aiutarmi, per sganciarmi da questa mente presuntuosa e indagatrice che continuava a girare a vuoto su se stessa.
Adesso che il Limbo non c'è più penso che dovrò ricostruirmelo in qualche modo. E forse anche questo doveva accadere.

martedì, aprile 17, 2007

NAPOLI CHE MUORE:(44) I misteri della rosa.

Il Presidente Fausto Bertinotti ha datto il licet alla creazione di una sala di meditazione all'interno di Montecitorio(primo mistero). Ambiente che dovrebbe avere i caratteri dell'interconfessionalità, senza privilegiare niuna religione e che pertanto non dovrebbe avere nulla in comune con la "stanza delle preghiere" allestita con smaccato stile luterano nel parlamento tedesco, il Bunderstag. Un luogo per tutti, quindi, credenti e non credenti, agnostici e laici, anche se di questi ultimi oggi non si conosce bene l'identità perchè prima di unire le loro proteste in tivù sui giornale e nel web erano soltanto persone non facenti parte del clero, mentre adesso pare si siano arricchiti di molti altri specifici attributi, peraltro piuttosto contraddittori.
E' stato insomma messo in cantiere un locale nel quale, secondo Claudio Lamparelli di Panorama che ha trattato l'argomento con serietà, occorrerebbe mettere cuscini e tappeti , per chi vuole accosciarsi a terra o sdraiarsi, una sedia scomoda con schienale rigido per non distrarsi, e qualche elemento naturale tipo:"...un alberello contorto, una pietra scavata dal tempo, fiori distribuiti artisticamente, una fonte o un acquario" per renderlo luogo di "raccoglimento e decantazione". Sarà, ma a questo punto sono scattate in me delle perplessità. Ci sono due cose che ho sempre ammirato in Bertinotti: la coerenza che è anche un ostacolo al ringiovanimento del suo partito, e le giacche di harris-tweed in perfetta armonia col suo stile aristocratico che gli impedisce d'essere cafone persino quando i fotografi lo colgono sudato, incazzato o in maniche di camicia a qualche festa dell'Unità. Beh, io non ce lo vedo in una sala di meditazione, a meno che...a meno che, dopo essersi fatto intervistare con Gianni Letta(secondo mistero), e avere dichiarato che con lui condivide la passione per il teatro, non abbiano entrambi concertato uno spioncino o una telecamera nascosta per gustarsi la scena di alcuni parlamentari in raccoglimento per purificare la mente allontanando i dubbi sulla povertà di Prodi e l'invidia per la ricchezza di Berlusconi evidenziate nelle loro rispettive denunce dei redditi. Ma c'è di più. Poichè i politici cristiani, cattolici e ortodossi, hanno già le loro chiese, i musulmani le loro moschee, gli ebrei le loro sinagoghe, e i buddisti, quelli veri, sanno meditare anche in metropolitana, c'è da chiedersi(terzo mistero) se questa camera di decantazione non sia sotto sotto destinata proprio a quei laici dall'oscura identità che sognano di convertire l'alberello contorto in pianta di cannabis, la pietra scavata dal tempo in contenitore per coca, i fiori distribuiti artisticamente in un campo di papaveri talebani, e la fonte o l'acquario in un bagno turco nel quale poter tenere nel pugno non solo la rosa, ma ben altre recondite amenità. Di sicuro so soltanto che la sedia scomoda con schienale rigido, magari con l'aggiunta di catene di contenzione, è per Buttiglione.

venerdì, aprile 13, 2007

NAPOLI CHE MUORE:(43) Errore cinese

Ho simpatia per i cinesi, popolo intelligente con un vivo senso pratico e uno spiccato talento commerciale che li sta facendo uscire da una millenaria ingiusta depressione economica attraverso una rivoluzionaria ridistribuzione del capitale mondiale senza spargimenti di sangue. Anche se il commercio, si sa, è per antonomasia anticomunista. Sicuramente la loro protesta milanese è stata provocata dagli ostacoli che la loro organizzazione ha trovato presso le autorità comunali che hanno loro contestato il parcheggio abusivo dei camioncini pieni di merci da scaricare fuori orario, l'ingombro pedonale dei carrelli per il trasporto, i pacchi poggiati a terra per riprendere fiato, e la mancanza di regolari servizi igienici nei loro negozi. E sicuramente persone intelligenti che emigrano dal loro Paese in cerca di fortuna individuale, perchè quella collettiva è ancora troppo magra, non rivendicano diritti attraverso nazionalismi che hanno abbandonato, nè, pur volendo legittimamente conservare e rispettare le proprie tradizioni, si sognano di colonizzare la nazione che li ospita con quella che hanno preferito lasciare. Perciò chi ha consigliato di sventolare la bandiera della Repubblica cinese ha reso loro un maloservizio. Se avessero attuato, infatti, la loro protesta sventolando bandiere italiane, e magari cantando anche l'inno di Mameli, avrebbero sortito ben altro effetto. Perchè noi italiani che siamo sempre stati più esterofili che nazionalisti (mio nonno durante il ventennio si faceva confezionare abiti e camicie a Londra, mia madre, anche durante la guerra, usava Mitsouko di Guerlain, beveva whisky scozzese e ascoltava dischi di Armstrong), noi italiani che passivamente ci siamo fatti americanizzare da un Paese contro cui poi regolarmente ci scagliamo, rimbecillendoci con la sua musica, i suoi film horror, i suoi jeans, i suoi fast food, il suo linguaggio informatico e la sua stessa lingua, noi, davanti ai cinesi sventolanti la nostra bandiera ed urlanti "Flatelli d'Italia", noi ci saremmo sicuramente commossi. Avremmo lanciato messaggi di solidarietà su tutto il territorio, e i milanesi avrebbero loro spalancato le braccia. Il sindaco, per ricambiare la cortesia, avrebbe invitato i cittadini ad esporre sui balconi la bandiera cinese, vigili urbani e polizia avrebbero riposto blocchetti per contravvenzioni e manganelli, associazioni cattoliche avrebbero sfilato cantando un inno intitolato:"Siamo tutti fratelli" composto da un Vasco Rossi convertito alla probità, qualche imprenditore del nord-est avrebbe gridato:"Finalmente! E' giunta l'ora di unire legalmente i nostri marchi di fabbrica!", uno stuolo di trans sostenitori e biricchini si sarebbe discinto avvolgendosi a mo' di pareo nella bandiera rossa personalizzata dalla parola "pacs" ricamata con paillettes -e poi tutti noi, d'estate sulle spiagge, con questo trend. Un mio lontano zio, emigrato da Napoli a Milano, si sarebbe vendicato di mia cugina sua figlia, anche lei emigrata in qualche parte del mondo, per avergli lasciato un cane che gli ha distrutto la casa, consegnandolo a qualche famiglia cinese e proponendo:"Fatene ciò che volete", alla faccia di tutti gli animalisti. Berlusconi non si sarebbe fatto scappare l'occasione e, trattandosi di materiali che non riguardano i conflitti di interesse, avrebbe generosamente inviato una partita di water-close per consentire ad ogni commerciante cinese di mettersi a posto con la legge. I commentatori del blog di Rinaldi che scrivono:"Ma và a cagare!" si sarebbero finalmente sentiti un po' inopportuni e disfattisti, ma, costituitisi in delegazione, avrebbero portato le loro proteste politiche in Cina, da dove, con buona pace di tutti, non avrebbero più potuto fare ritorno. Lapo Elkann avrebbe promosso un nuovo prototipo di utilitaria Fiat supereconomica con civettuoli stemmi della Repubblica cinese stampati a fuoco sugli sportelli. Tutti i radical-chic avrebbero pubblicizzato su una pagina di un loro giornale gli involtini primavera come cibo più idoneo ai bambini da un anno in su. Qualcuno di loro avrebbe anche costituito una ong di volontari per trasferire a passamano la merce cinese ai magazzini dall'inizio alla fine di via Paolo Sarpi. E Marco Travaglio avrebbe letto, sotto lo sguardo compiaciuto di Santoro, una lettera pungente, destinata a tutti quegli italiani che ancora non hanno venduto ai cinesi gli appartamenti che sovrastano i loro negozi, criticando severamente il possesso esclusivo di quei loro cessi domestici, il cui uso andava invece socialmente condiviso, magari, perchè no?, facendo eseguire un buco nel pavimento e sistemandovi una scala a chiocciola. Mi duole dirlo, ma i cinesi questa volta hanno sbagliato. Hanno sbagliato bandiera. E adesso, per favore, non mi chiedete quello che avrebbero fatto i napoletani al posto dei milanesi. Perchè niente avrebbero fatto. Hanno già ceduto tutto, case, magazzini, cessi, suoli stradali e parte del porto. Perchè siamo buoni, noi napoletani, siamo disinteressati e abbiamo un cuore. Capiscimi a me.------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------P.S. Sicuramente alla mia lista di ciò che poteva accadere mancano un sacco di eventi. Per favore, aiutatemi a completarla. Grazie. Vostro affezionatissimo Ueuè.

lunedì, aprile 09, 2007

NAPOLI CHE MUORE:(42) Tranquillo

Il signor Tranquillo -ma come si può portare un nome così improbabile al giorno d'oggi?- aveva una moglie che gli voleva bene (nel senso che lo sopportava). La povera donna era sempre un po' triste perchè non riusciva mai ad ottenere risposte univoche dal marito. Se dopo un buon pranzetto o una bella cuccata gli domandava:"Ti è piaciuto, amore?" Lui invariabilmente rispondeva:"Può darsi." "Andiamo alle corse domenica?" "Può darsi." " Mi porti a vedere il film cult di Roentgen: Basso ventre e dintorni?" "Può dars." "Ce la facciamo con i soldi che abbiamo messo da parte a dare l'anticipo per la casa?" "Può darsi." "Mi sa che ti piace troppo la mia amica Mariolina." "Può darsi." "Anche suo marito però." "Può darsi." "Lo mettiamo in cantiere un bel bambino?" "Può darsi." "Se andiamo avanti così il nostro matrimonio si estingue." "Può darsi." "Ma non hai paura che scoppi il Vesuvio?" "Può darsi." "Certe volte tua madre è un po' stronza." "Può darsi." "Finirà che somatizzo e mi viene un tumore." "Può darsi." "Mi sembri Stalin, vuoi impedirmi di pensare." "Può darsi." Ma il vero problema stava nel fatto che amici e parenti ritenevano che il signor Tranquillo fosse proprio un brav'uomo e sua moglie una terribile rompiballe:"Non lo lascia in pace un minuto, poveraccio. Sempre su a fargli domande cretine. E' davvero un santo a sopportarla." E ciò ovviamente peggiorava la situazione. Così la donna cominciò a lasciarsi andare, le uscirono righe di capelli bianchi tra quelli tinti, gli abiti le si strizzarono addosso, non aveva più voglia di cucinare, e si abbuffava di budini al cioccolato mentre Tranquillo andava ad abbuffarsi da mammà. Ebbe anche una crisi mistica ed entrò in una setta chiamata "Fratelli della buona accoglienza", dove le facevano lavare i pavimenti tutti i giorni. Ma arrivò un inverno rigido, le vennero i geloni alle mani, e non potè più andarci. Una mattina prese un tubetto di sonnifero e chiese al marito:"Se prendo tutte queste pillole muoio?" "Può darsi." E lei le ingoiò tutte. Amici e parenti si affrettarono, il sabato sera davanti a una pizza, a sparare una diagnosi di "ciclotimia maniaco-depressiva", perchè l'avevano letto nell'enciclopedia medica e c'era gusto a sfoggiare un po' di cultura. E il lunedì dell'angelo, o pasquetta che dir si voglia, mentre lei stava ancora in osservazione all'ospedale dopo la lavanda gastrica, un signore un po' strano con l'aspetto confluente e l'accento straniero s'era avvicinato al suo letto e le aveva parlato fitto fitto. Intanto Tranquillo, al termine della partita , si era alzato dal divano, aveva preso dal vaso i fiori ammosciati, li aveva sistemati in una busta di plastica trasparente, e s'era avviato. Giunto in ospedale, subito si sentì a suo agio davanti alla moglie sorridente. "Come ti senti?" disse poggiando i fiori demoralizzati sul letto. "Dipende." "Dipende da che?" chiese subito lui premuroso." "Stai tranquillo." lo rassicurò lei. "Quando ti dimettono?" "Dipende." "E da cosa dipende?" chiese Tranquillo incuriosito. "Stai tranquillo." disse lei dandogli una pacca sulla mano che lo rinfrancò. "Ma ora che torni a casa metterai giudizio e tutto tornerà come prima?" "Beh, dipende." "Uffa, ma da che cazzo dipende me lo sai spiegare?" chiese l'uomo un po' esasperato. "Calmati, Tranquillo, ti prego, non ti agitare, fai il bravo, mettiti tranquillo." E fu così che il signor Tranquillo perse per sempre la propria tranquillità. Adesso tutte le sere prima d'addormentarsi prega padre Pio e gli domanda:"Me la farai ritornare come era prima?" Ma quello è un santo un po' incazzoso, gli compare in sogno e gli fa smorfie e dispetti, e anche lui gli risponde:"Dipende."

martedì, aprile 03, 2007

NAPOLI CHE MUORE:(41) Tanto per capirci.

Sono duemila anni che Gesù di Nazareth fa parlare di sè. C'è chi crede fosse il figlio di Dio, chi soltanto un profeta, chi un rivoluzionario comunista ante-litteram, chi un mentecatto, (alcuni psichiatri d'assalto, anni fa', gli fecero una diagnosi di delirio di potenza paranoico), e chi nega tout court la sua esistenza storica.--------------------------------------------------------------Ma sono duemila anni che Gesù di Nazareth fa parlare di sè.------------------------------------C'è chi è convinto che questo fenomeno sia riconducibile ai capolavori artistici tramandatici dall'iconografia commissionata dalla Chiesa, chi alla sospetta truffa della promessa del Regno dei Cieli, chi alla paura dell'inferno insinuata nelle anime dai preti, chi all'analfabetismo diffuso sino a pochi anni fa'. E c'è chi crede che sia risorto, chi invece parla di complotto per salvarlo ordito dai suoi seguaci d'accordo con qualche centurione, o con lo stesso Ponzio Pilato, pressato dalla moglie, non si sa se convertita o preda di incubi superstiziosi, chi suppone un'ipnosi collettiva, dovuta a poteri iniziatici ottenuti durante una sua permanenza in Egitto, per cui chi lo vedeva morto sulla croce non s'accorgeva di quanto fosse vivo.------------------------------------------E sono duemila anni che Gesù di Nazareth fa parlare di sè.--------------------------------------C'è chi lo descrive come un extraterrestre proveniente da luoghi o dimensioni in cui la sessualità, e quindi la sessuazione, non ha ragione di essere perchè nell'eternità c'è la beatitudine e nessuna necessità di riprodursi. C 'è chi lo vede invece tra le braccia di Maria Maddalena che gli partorisce figli per fondare la dinastia del Santo Graal-sangue reale, e chi lo ritiene un insopportabile sessuofobo, ma c'è anche, perchè oggi fa molto trend, chi è convinto che fosse un rispettabilissimo omo-trans-bisex. Non manca chi è sicuro sia nato da una Vergine, e chi oppone
l'argomento del mito rubato ai riti misterico-pagani, chi sostiene l'idea di un'impostura per epater les bourgeois o per stupire i fessi.--------------------------------------------------------E Gesù di Nazareth sono duemila anni che fa parlare di sè.--------------------------------------C'è chi si dichiara cristiano convinto, chi lo ritiene un ideale molto difficile da raggiungere, presi come siamo ad arrivare stressati a fine mese, chi è sicuro d'averlo visto, sognato, scoperto tra la folla o nello sguardo di suo figlio appena nato, e chi tira in ballo il bisogno di aggrapparsi a qualcosa causato dalla paura di vivere o di morire. In questi anni duemila, epoca che sta assumendo sempre più l'aspetto di uno scontro finale, soprattutto sotto Natale o Pasqua se ne parla in certi blog aperti da quarantenni politicizzati che non hanno dismesso, malgrado l'età, lo spirito goliardico, e ne parlano scherzando, sfottendo, irridendo, desacralizzando. Quarantenni laici, atei, omosex incazzati perchè vogliono i pacs, invece di pax vobiscum, e non riescono ad ottenerli con gli insulti e le bestemmie democratiche.--------------------------------------------E Gesù di Nazareth continua a far parlare di sè.-------------------------------------------------La Pasqua della sua Resurrezione viene festeggiata con pranzi pro-colesterolo, viaggi low cost, uova di cioccolata con sorpresa, ovetti di zucchero da sgranocchiare, paccottiglie varie made in China a forma di uovo uso soprammobili, scampagnate, transiti in qualche villa alle bahamas con abbondanza di cocaina e personaggi inerenti, riti satanici con prestazioni sessuali varie, crociere per ricchi e poveri rampanti, pause poilitiche per riprendere fiato, acque benedette con cui rovinarsi la messa in piega liscia.----------------------------------------------------------------E Gesù di Nazareth non la smette di far parlare di sè.-------------------------------------------A tutta questa gente, qualunque cosa pensi, scriva o faccia, auguro buona Pasqua, perchè questo benedetto Gesù di Nazareth, irrimediabile protagonista, si diverte a ripetere che bisogna perdonare tutti, rispettare tutti, ed amare tutti. Ed io ogni tanto faccio un tentativo.