venerdì, gennaio 12, 2007

Napoli che muore (23) I bambini.

I napoletani, in generale, hanno nutrito sempre un sacro rispetto per i bambini che hanno sempre chiamato, in esclusiva, "'e criature", come se, divenendo adulti, anzichè evolversi, essi finiscano col perdere la propria creaturalità, regredendo ad uno stadio più animale. Il che, a volte, non è poi così tanto sbagliato. Ma è certo
che alcuni fatti, come quello accaduto di recente ad Erba, lasciano atterriti e sgomenti.
E non è solo indignazione, è anche paura. Perchè di fronte a tanta efferatezza non sorretta da una spiegazione razionale che costituisca un movente atto, non certo a giustificare l'ingiustificabile, ma quanto meno a spiegare per poter capire come un essere umano possa trasformarsi in un mostro, si resta sopraffatti, come se il male fosse più forte della ragione. Per questo si finisce per chiamare in causa la follia, non una follia da raptus però, ma una follia fredda e non priva di ragionamento nelle modalità con cui si manifesta.
Ho sentito anche spesso dire che oggi sono meglio difesi e cautelati gli animali dei bambini. E se questo è vero, non può che suscitare paura, perchè va ad aggiungersi a tutta un'altra serie di incongruenze per cui un cittadino non si sente sufficientemente protetto.
Purtroppo, sia l'indignazione che la paura, spariscono dalla prima pagina dei giornali perchè la notizia "invecchia", nonchè da quella della nostra anima per mera legge di sopravvivenza, vale a dire per non diventare pazzi a nostra volta.
Fatto sta che abbiamo visto cortei, girotondi, varie pubbliche manifestazioni per contestare i più svariati argomenti tranne quello di una concreta difesa dei bambini in generale. Non basta sovvenzionare coi quattrini, occorre più protezione. I bambini sono il nostro futuro, che razza di democrazia è quella che sovvenziona ma non protegge il proprio futuro? E pare che ormai tutti, napoletani e non, ci siamo rassegnati a vivere alla giornata con una sorta di fatalismo deleterio.
E anche noi facciamo a scarica barile quando diciamo che è colpa delle istituzioni e poi non muoviamo un dito per cambiare le cose. Sbagliano gli psicologi che colpevolizzano i genitori come se tutto il male partisse sempre e solo da lì, e fuori le mura di casa i nostri figli non corressero alcun pericolo.
Ci facciamo distrarre da una serie di stronzate, mitizzandole, e sempre più perdiamo di vista la realtà. Questo non è solo un problema di genitori e di famiglie, questo è un problema di civiltà. E può darsi che questa corsa al benessere, questo cedere alle lusinghe consumistiche sulle quali peraltro è basata la nostra economia, questa paura d'essere chiamati moralisti e pallosi ci stia rincoglionendo tutti.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

individuare una responsabilità in questa corsa al suicidio morale è pressochè impossibile, ed è questa la vera forza del male.

Anonimo ha detto...

l'argomento è valido,ma tu dove vuoi andare a parare?

Anonimo ha detto...

sono d'accordo e se non usciamo da questo rincoglionimento siamo davvero fottuti. La sicurezza vale più degli aiuti economici e chi non lo capisce è un criminale. Meglio pane, cipolla e sicurezza.
Ma quale ideologia è in grado di darcela oggi questa sicurezza? E quanti si accontenterebbero di pane e cipolla? Quando un fenomeno diventa irreversibile ci pensa la natura a far tabula rasa. Hai presente i buchi neri? Ci stiamo correndo dentro all'impazzata.

Anonimo ha detto...

ma come si può prescindere in questi casi dal nucleo primario dove un individuo è stato forgiato ?
l'errore troppe volte compiuto in taluni casi è proprio il trascurare il vissuto di individui così tarati. il male non nasce all'improvviso, ma da un processo lungo che affonda le sue radici nella infanzia e nell'eredità genetica.
vogliamo buttare nel cesso anni e anni di studi su psicologia e psichiatria ? fallo tu uèuè, io non ci penso proprio

Anonimo ha detto...

difficile esprimere una opinione sull'argomento ed in quanto medico mi astengo dal parlare di psicologia.
Più interessante mi sembra il contributo di genitore..."Forse" insegnare a decodificare la "notizia" mediatica aiuterebbe a schermarsi dalle contaminazioni e dalle sue appendici.
La passività recettiva imposta dai cubi e dagli schermi piatti gioca un ruolo non da poco in chi non ha la maturità ancora di giudicare...Eppure le notizie sui dettagli della strage di Erba fa pressochè scomparire ad un piccolo trafiletto su tutti i quotidiani la notizia che in un'altra scuola materna tante piccole creature siano state ostaggio di giochi erotici con nuovi orchi e streghe.
Fa gola di più sapere sui dettagli delle reazioni nel carcere di Como che condividere la straziante solitudine di un genitore a cui hanno "toccato" l'innocenza di un bambino inerme...
Mi fa schifo la notizia e di come te la porgono...
Imparare a leggere è tra i più importanti doni che puoi dare a tuo figlio...
...Grazie Mamma....

Ueuè ha detto...

Imparare a leggere, certo, ma non solo i media, anche alcuni segnali che vanno annotati con attenzione, quando affidiamo a qualcuno i nostri figli. Ma non basta, purtroppo, perchè il bene è intelligente e il male è astuto, e noi dobbiamo fare una scelta che non è sempre facile.

Anonimo ha detto...

ma forse la gente si droga e si sbronza proprio per non pensare a tutta la merda nella quale viviamo

Anonimo ha detto...

comunque un inizio ci deve essere stato, qualcuno ha aperto il vaso di pandora, se non qualcuno qualcosa. andiamo a cercare i segnali che provengono da chi il male lo promuove, creando confusione, disordine, buonismo, consumi, falsità e degenerazione.
ma occorre prudenza, perchè potrebbe essere un programma concepito molto molto tempo fa