lunedì, settembre 03, 2007

NAPOLI CHE MUORE (74) Aspettando l'Apocalisse

FILOSOFIA DEL RIFIUTO

da:"Diario degli errori" di Ennio Flaiano.

"Agire come Bartleby lo scrivano. Preferire sempre di no. Non rispondere a inchieste, rifiutare interviste, non firmare manifesti, perchè tutto viene utilizzato contro di te, in una società che è chiaramente contro la libertà dell'individuo e favorisce però il malgoverno, la malavita, la camorra, la partitocrazia, che ostacola la ricerca scientifica, la cultura, una sana vita universitaria, dominata dalla Burocrazia, dalla polizia, dalla ricerca della menzogna, dalla tribù, dagli stregoni della tribù, dagli arruffoni, dai meridionali scalatori, dai settentrionali discesisti, dai centrali centripeti, dalla Chiesa, dai servi, dai miserabili, dagli avidi di potere a qualsiasi livello, dai convertiti, dagli invertiti, dai reduci, dai mutilati, dagli elettrici, dai gasisti, dagli studenti bocciati, dai pornografi, poligrafi, truffatori, mistificatori, autori ed editori. Rifiutarsi, ma senza specificare la ragione del tuo rifiuto, perchè anche questa verrebbe distorta, annessa, utilizzata. Rispondere:NO. Non cedere alle lusinghe della televisione. Non farti crescere i capelli, perchè questo segno esterno ti classifica e la tua azione può essere neutralizzata in base a questo segno. Non cantare, perchè le tue canzoni piacciono e vengono annesse. Non preferire l'amore alla guerra, perchè anche l'amore è un invito alla lotta. Non preferire niente. Non adunarti con quelli che la pensano come te, migliaia di no isolati sono più efficaci di milioni di no in gruppo.
>Ogni gruppo può essere colpito, annesso, utilizzato, strumentalizzato. Alle urne metti la tua scheda bianca sulla quale avrai scritto: NO. Sarà il modo segreto di contarci. Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì. I quali si chiederanno che cosa non viene apprezzato nel loro ottimismo."

14 commenti:

vabbè ha detto...

Cazzo, ma tu sei la libertà fatta donna! Mi piace molto Flaiano, ma questo suo pezzo non lo ricordavo.
Per tutto quello che ci accade intorno come suona giusto questa sorta di suo manifesto!
Con sempre rinnovata stima.

vbinaghi ha detto...

Ma se qui
scrivo il mio NO
che poi sarebbe un si a quanto sopra
non ci sarà pur sempre un ottimista
che mi arruola dalla parte sua?

embè ha detto...

Che cosa non viene apprezzato nel loro ottimismo?
Tutto. E' chiaro.

Ueuè ha detto...

Dunque, vbinaghi, Lei avrebbe personalità così debole e influenzabile? Tanto da poter cambiare opinione ad ogni chimera che Le si presenti a giro d'angolo?

Anonimo ha detto...

Bella te e il tuo Flaiano!
E poi che ci metto sulla tavola per far mangiare i miei figli?

vbinaghi ha detto...

Puoi anche pensare che non sei tu che cambi, è il mondo che gira. Non è per quello che sei che ti arruolano, ma per quello che vogliono

Ueuè ha detto...

@ vbinaghi,temo di non avere capito. Il mondo può girare quanto gli pare se uno rimane centrato nella propria CHIMERA, senza farsi distrarre da altre lusinghe.Ma forse non ho capito

Anonimo ha detto...

Mi spiace,ma questa è pura anarchia.Io nin ci sto.

vbinaghi ha detto...

Voglio dire che una posizione incrollabile, un glorioso rifiuto, può essere sostanza e testimonianza, ma non è la cosa più importante. La cosa più importante è concertare relazioni possibili col mondo, risolvere problemi, anche persuadere. Il rifiuto totale è silenzio.

cazzandra ha detto...

Sono d'accordo con vbignaghi, Ueuè, non si può fermare il mondo in toto, bisogna porsi delle domande, creare, trasmettere, aiutare a capire. Comunque io adoro il tuo lato infantile e puro.

Maya ha detto...

Ueuè non prenderti troppo sul serio, rilassati la vita è fatta anche di persone e di cose buone.
Ciao

Ueuè ha detto...

Maya, mia cara rediviva, t'ha fatto bene il lungo scioglimento.
Amo questo tuo piglio così severo.
Siete tutti miei maestri.

Stefano Calosso ha detto...

@ Valter e Ueuè

Il mio NO lo scrivo anch'io, qui. E rivendico il mio diritto al rifiuto, alla negazione. Non credo sia necessariol dire sempre di no: necessario è essere potenzialmente in grado di dirlo, in ogni occasione, arbitrariamente: oggi non si dice "si" o "no" perchè così si è scelto ma perchè il più delle volte non si ha scelta, nonostante (o forse proprio a causa del) il libero mercato e la concorrenza.

Mi tengo bene stretto il mio NO,

"come al petto un medaglione,
tutto il mio nulla, alveo dell'azione"

Ueuè ha detto...

Grazie, Stefano. Ti confesso in tutta umiltà che ne avevo proprio bisogno. Grazie, grazie.