martedì, settembre 11, 2007

NAPOLI CHE MUORE (77): lacrime

da:"Padri e figli" di Ivan Turgenev.

Katja guardò Arkadij con uno sguardo serio e chiaro e, dopo lunga riflessione, con un impercettibile sorriso, disse:
"Sì"
Arkadij balzò su dal sedile.
"Sì! Avete detto sì, Katerina Sergeevna! Che significa questa parola? Che io vi amo, che voi mi credete...oppure...oppure...non oso terminare la frase."
"Sì" ripeté Katia, e stavolta egli la comprese. Afferrò le sue grandi belle mani e, soffocando dall'entusiasmo, se le strinse al cuore. Si reggeva a stento in piedi e ripeteva solo:"Katja, Katja..." mentre ella ruppe in un pianto innocente, ridendo piano ella stessa delle proprie lacrime.
Chi non abbia visto tali lacrime negli occhi della creatura amata, non può ancora aver provato fino a che punto, tutto sospeso nella gratitudine e vergogna, possa essere felice un uomo sulla terra.

11 commenti:

VitoBarese ha detto...

Ave...
Ueuè, posso pensare che hai iniziato a credere che l'amore è un qualcosa di molto potente che si scinde dall'amicizia?

Ueuè ha detto...

Sì, Vito, puoi pensarlo. Sì, sì,siiiiì. Tu hai vent'anni e lo sapevi, e io che non li ho più vivevo al buio.

VitoBarese ha detto...

Ave...
Dai Ueuè, stai parlando seriamente o stai scherzando...
La mia è una domanda seria.

Ueuè ha detto...

La mia risposta è serissima, Vito.

VitoBarese ha detto...

Ave...
Allora sono felice, perchè felice così non ti avevo mai visto, anzi letto.
Scusami se ho dubitato, ma nella parola scritta la differenza fra serietà e sarcasmo è veramente sottile. Molto più facile capirlo di persona.

miro ha detto...

Consentitemi di entrare in questa conversazione perchè l'amore ha cambiato totalmente la mia vita.
Sono un navigatore, ho solcato tutti i mari della terra, e
ho avuto molte donne, mi sono innamorato tante volte, e poi è arrivata una che ha spazzato via tutto, una che mi ha trasformato in un uomo nuovo, una che non potevo avere. Così mi sono rifugiato su quest'isola per dedicare interamente a lei tutto il mio tempo, tutte le mie azioni, anche le più umili. Non ho rinunciato alla vita, perchè è lei la mia vita, e le lettere che ci scambiamo via mail. Vivo con poco, ho una vita semplice e modesta. Ma sono pieno d'amore. Ci amiamo da quindici anni, e nulla è cambiato, anzi attraverso il tempo ci amiamo sempre di più.

Stefano Calosso ha detto...

Ueuè, hai citato uno dei miei romanzi preferiti...

Grazie! La forza che sprigiona questo libro può fare miracoli...
;-)

vbinaghi ha detto...

Le lacrime di felicità imbarazzano il nostro cuore meschino, perchè non è disposto alla resa totale dell'amore. Come la figlia del re David, quando lo vede danzare ebbro presso l'Arca dell'Alleanza, e lo rimprovera.
Le lacrime di dolore invece le cerchiamo avidamente, perchè consolare gli altri ci fa sentire utili e potenti.
Per questo, una delle preghiere più belle della Bibbia è quella del profeta Geremia: "Signore, dammi un cuore di carne invece del mio cuore di pietra"

vbinaghi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
ottoflash ha detto...

Mannaggia a Ueuè e agli umori sopiti che tradiscono il ferreo compromesso di un conquistato rispetto...
Questo trionfo di intimità rivelata ha risvegliato il caos della passione.....
Benvenuto anche a te
Vbinaghi

Ueuè ha detto...

Insomma, sentite, io voglio bene a tutti, ma ho l'impressione che ci stiate marciando un po' troppo.
E mi create un grande imbarazzo