venerdì, ottobre 26, 2007

NAPOLI CHE MUORE (117): Il discepolo

da:"Poemi e racconti in prosa" di Oscar Wilde - Facchi editore, Milano 1923.


Quando morì Narciso, la fonte del suo diletto si mutò da una tazza di dolci acque in una tazza di amare lacrime; e le Oreadi vennero lacrimando attraverso i boschi, a cantare per la fonte e a darle conforto.
Ma quando videro che la fonte si era mutata da una tazza di dolci acque, in una tazza di amare lacrime, sciolsero le verdi trecce dei loro capelli, e le dissero:
"Noi non ci meravigliamo che tu pianga così Narciso, tanto egli era bello".
"Ma era bello Narciso?" disse la fonte
"Chi meglio di te lo dovrebbe sapere?" risposero le Oreadi "A noi sempre egli passava accanto indifferente, ma te cercava e si adagiava sopra le tue sponde, e guardava giù verso di te, e nello specchio delle tue acque rifletteva la sua bellezza."
La fonte rispose:
"Ma io amavo Narciso perchè, mentre stava adagiato sopra le mie sponde e guardava giù verso di me, io vedevo specchiata la mia bellezza nello specchio dei suoi occhi".

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Che ci si specchi uno nell'altro quando ci si ama, deponendo ogni strategia seduttiva, è vero.

embè ha detto...

Ho ancora la febbre, non posso nemmeno andare ai laghi per il fine settimana. Ho solo il tuo blog.

VitoBarese ha detto...

Ave...
E'da un po'di tempo che mi ronza in testa una storia simile, che ho imparato chissà quando e chissà dove, chissà se in futuro riesco a farci un post.
Comunque bella citazione.

Ueuè ha detto...

@ Embè, cerca di non dire stupidate, il mio blog può essere solo un divertissement. Tu piuttosto telefona al tuo Narciso, mettitelo sotto le coperte, una volta tanto intervista lui anzichè il cretino di passaggio e fatti curare: forse sarà meglio che andare ai laghi.
E lunedì sarai un fiore.

Anonimo ha detto...

La seduzione non può mai essere eliminata del tutto. C'è anche quella inconscia che non si può gestire.

Anonimo ha detto...

E' giusto, e quello che non possiamo gestire lo chiamiamo destino.

miro ha detto...

O anche Dio.

cazzandra ha detto...

Questa per me è la storia di due narcisi.

Anonimo ha detto...

Non credo proprio, Cazzandra, lei attribuisce a questa bella favola un valore troppo riduttivo che ne altera il senso. Ridurre tutto in termini psicologici è la grande deviazione della nostra epoca. Ed è così che ci perdiamo il meglio.

giordano ha detto...

Due sguardi che si specchiano uno nell'altro, senza antagonismi, reticenze e difese, sono quanto di più alto possa accaderci sulla faccia della terra